Pierre Boileau e Thomas Narcejac hanno scritto tra il 1952 e il 1991 una quarantina di romanzi tra cui alcuni capolavori del noir. Dalle loro storie sono state tratte diverse sceneggiature originali fra le altre, quella con Alfred Hitchcock per La donna che visse due volte e quella con Henri-George Clouzot per I diabolici.
SUDORI FREDDI tratto dai personaggi di Boileau e Narcejac è un omaggio a LA DONNA CHE VISSE DUE VOLTE di A.Hitchcock. Nella stesura originale l'azione si svolge a Parigi e a Marsiglia invece che a San Francisco, non negli anni '50, ma durante l'ultima guerra, tra tetti e padiglioni da fiera, tra bistrot e strade popolate da assassini, dove dai tetti cadono i disillusi d'amore e dove le etnie si intrecciano, tra una seduzione e un suicidio, un rapimento e un saccheggio. Vicini al realismo poetico di Prèvert e Cocteau ma lontani dagli amori felici, alla ricerca del feticcio della memoria che non ti aiuta più a vivere.
Giancarlo Sepe ha scelto di ispirarsi a questi prolifici autori per la creazione del suo nuovo spettacolo «Che suggestione trattare dei temi legati a un grande film! Di colpo il teatro sembra poter contenere nei suoi spazi angusti le geometrie e le prospettive di un set cinematografico, le strade di San Francisco con i suoi saliscendi, i pedinamenti fatti nel museo nazionale o al cimitero della città, insomma un sogno. Ne La donna che visse due volte, il protagonista, nell’inseguire un criminale, scopre di essere affetto dall’acrofobìa, da quel senso di perdita di coscienza e sballottamento che crea la vertigine (Vertigo è il titolo originale), la vertigine che ha come effetto immediato il sudore freddo, quello che nasce dalle paure notturne, dai grandi spaventi, dalla paura della morte. Nel leggere il romanzo di Boileau-Narcejac poi ecco arrivare la grande sorpresa: la storia non si svolge a San Francisco negli anni ’50 ma a Parigi nel 1939/40 e dopo a Marsiglia. Si respira un’atmosfera da realismo poetico alla Prévert e Cocteau, l’amore, quello vero, prende il suo posto centrale nella storia, la storia criminale si depotenzia e affiora un grande melò. […] Ho voluto provare a raccontare le cose che il film e il romanzo avevano trascurato e ne viene fuori un racconto ellittico, tutto inventato, tutto sotterraneo, fatto di camere mortuarie e funerali, di scene conturbanti, vive e sanguigne, tutto si svolge di notte come fosse raccontato da personaggi alla deriva, senza dimora… Un vero noir senza storia, con l’idea di raccontare le iconografie del giallo che fa da sfondo ad una storia passionale: uno struggimento pieno di dolore e rapinoso come la morte inferta dal proprio amore impossibile».
Uno spettacolo di GIANCARLO SEPE
con Lucia Bianchi, Federico Citracca, Guido Targetti, Federica Stefanelli, Gianluca Spatti, Giuseppe Innocenti, Pino Tufillaro
Scene e costumi Carlo De Marino
Disegno luci Marco Laudando, Guido Pizzuti
Musiche Davide Mastrogiovanni, Harmonia Team